Il nuovo rapporto annuale delle attività di Fairtrade Italia “Il futuro è fiera: filiere e diritti”, ha riassunto l’andamento delle vendite di prodotti certificati del commercio equo e solidale in Italia e l’insieme delle iniziative realizzate nel 2021. L’anno scorso gli italiani hanno speso 553 milioni di euro su prodotti contenenti almeno un ingrediente certificato Fairtrade. Questi includono, ad esempio, frutta fresca (come banane e ananas), caffè, cioccolato, cereali per la colazione, barrette, biscotti, frutta secca, fiori recisi, vestiti di cotone e molto altro. I marchi si trovano infatti su un’ampia gamma di prodotti in supermercati, ipermercati, ma anche negozi di quartiere e distributori automatici. Parallelamente, grazie alle vendite di prodotti in Italia, crescono anche i benefici per le organizzazioni di agricoltori e lavoratori di Asia, Africa e America Latina, che hanno ricevuto 3 milioni e 200mila euro di bonus. Insieme al prezzo minimo stabile, il premio costituisce uno dei pilastri del modello Fairtrade. In pratica si tratta di una somma in più che le organizzazioni ricevono per realizzare iniziative di interesse collettivo, frutto di una decisione democratica. Il premio può essere utilizzato per il miglioramento tecnico e produttivo ma anche per la realizzazione di aule e strutture scolastiche, ambulatori sanitari o altro.
La grande distribuzione resta il principale canale di distribuzione di questi prodotti, in particolar modo in colossi come Coop (da sempre grande sostenitrice) e Lidl. I volumi di prodotti venduti sono stati pari a 8.895 tonnellate (+9%) e il premio generato per gli agricoltori è stato di 1.884.398 euro. Le banane restano il prodotto più venduto e hanno raggiunto le 14.100 tonnellate. In linea con la crescita registrata negli ultimi anni, il dato dello zucchero si attesta a 5.158 tonnellate (+ 10%) grazie all’utilizzo di questo prodotto come ingrediente in prodotti confezionati o multi-ingrediente.