Le nuove frontiere della grande distribuzione organizzata in Italia

La grande distribuzione organizzata in Italia, in particolare quella alimentare, si trova sulla soglia di una stagione di cambiamenti radicali. Per alcuni anni a venire dovrà fare i conti con la forte trasformazione imposta dalla pandemia e sarà chiamata a rispondere ai repentini cambiamenti delle abitudini di acquisto degli italiani, molte delle quali ormai sono diventate strutturali. Per i rivenditori sarà quindi indispensabile, se non urgente, ripensare il proprio modello di offerta e le opzioni di servizio per i consumatori finali. Con la collaborazione di Marco Santinoli, blogger e professionista della consulenza strategica per aziende.

Il cambiamento della grande distribuzione organizzata: un passaggio necessario

Rispetto al periodo pre-pandemia, c’è una previsione quasi unanime di un forte ridimensionamento delle vendite delle grandi superfici a favore della marcata crescita di quelle dei discount. Tornano anche alla ribalta i supermercati e i piccoli supermercati, che da qualche anno stavano subendo un complessivo processo di ristrutturazione, che offrono un servizio più di prossimità ai clienti. Le vendite di generi alimentari online sono quasi triplicate dall’inizio della pandemia e continueranno ad aumentare anche nei prossimi anni, anche se si trattano ancora di un segmento molto ristretto del sistema complessivo della vendita al dettaglio. Accanto a questo intenso rimodellamento, le società di distribuzione saranno chiamate anche ad affrontare il grande problema della sostenibilità, fornendo risposte alla richieste sempre più pressanti del consumatore finale.

La grande distribuzione organizzata è un segmento particolarmente importante per il retail, grazie al quale sono nati i player rappresentativi del benessere economico di un Paese. All’interno di questo settore sono tanti operatori e tutti hanno caratteristiche diverse, questo ovviamente vale per tutte le figure professionali, non solo per gli account manager. Per tutti loro è importante poter affrontare il cambiamento”, ha dichiarato Marco Santinoli in un recente intervento sul web.

Con i prezzi in aumento, il 2022 sarà il vero banco di prova

Dopo anni di sostanziale stabilità, i prezzi al consumo e quelli praticati dai fornitori alla grande distribuzione aumenteranno notevolmente (+3,5%) e più della metà dei campioni vedrà una crescita del 4% o più. Per la stragrande maggioranza, questa dinamica costituisce il rischio principale per il 2022 (ad affermarlo sono sei gestori su dieci). Tra le principali cause degli aumenti, i gestori individuano il costo delle materie prime sui mercati internazionali (51%), i rallentamenti della logistica e i problemi di filiera (45%) e il grave impatto dei prezzi dell’energia, causato dalla guerra in Ucraina. Quello che più preoccupa è senza dubbio la risposta del consumatore finale, che intensificherà gli acquisti di prodotti e marchi in promozione e sceglierà di comprare da discount o outlet più economici, provocando tensioni competitive nel mercato della grande distribuzione.

La grande distribuzione quindi si troverà in una posizione scomoda, schiacciata tra gli aumenti dei listini fornitori e la reale difficoltà di ricaricare i prezzi dei prodotti destinati al mercato finale.

Continua il trend positivo delle vendite

Nonostante le stime di rallentamento, ricorda Marco Santinoli che la grande distribuzione organizzata ha visto consolidarsi i risultati del 2020 e del 2021, avvicinandosi ai 110 miliardi di euro. Il canale online prosegue il suo percorso, ma con tariffe più basse, mentre si conferma lo sviluppo dei discount, sempre più vicini ai centri cittadini, che convogliano il 18% delle vendite e registrano una crescita dello 0,6% rispetto al 2020. In crescita anche i ricavi delle farmacie, dei supermercati e del canale e-commerce, mentre a perdere saranno ancora una volta le grandi superfici, come gli hyper, che subiranno un leggero calo del fatturato.